Lettera a Tiziana di Giulio Belluz, Giugno 2006

Lettera a Tiziana 28 maggio 2006 per la mostra di Bibione – Giulio Belluz

Figlia d’arte? No! Figlia di famiglia d’arte.

Tiziana, molto tempo fa io entrai da una porta spalancata in quella meravigliosa casa famiglia d’arte. Ero un giovane apprendista d’arte e tuo padre Mario mi prese per mano e mi mostrò con umiltà i suoi quadri. Arrivò da scuola tua mamma Lina e mangiammo insieme come se io fossi della famiglia; Mario parlava ed io ascoltavo. Ascoltavo racconti di pittura, scultura, grafica e teatro, di musica, letteratura, architettura e di mille altre cose, compreso filosofia, didattica ed altre virtù. E poi c’era tuo zio Giancarlo, poeta dalla vena inesauribile, a volte contraddittoria. Così diventò, e lo è ancora, anche la mia “casa famiglia d’arte”. Il tuo nido, Tiziana.

Questi meravigliosi genitori ti hanno preparato senza che tu te ne accorgersi al mondo affascinante delle arti, con amore e sottovoce, ed ora anche tu fai parte di quella grande “casa famiglia d’arte”. Tiziana, ti ho ascoltato ormai diverse volte presentare concerti e mostre d’arte, suonare e dialogare, con quelle convinzioni di casa Pauletto dove i sogni e le illusioni e l’estasi sono le porte aperte per entrare nelle scienze dell’anima; perché nell’anima albergano i semi della poesia, dell’arte, dell’amore e della creatività. Da quei semi nascono i frutti delle tue scelte.

Tiziana, nella tua casa famiglia d’arte l’educazione etico-spirituale consiste nel reagire ad ogni autorità che viene dal di  fuori, nell’opporsi ad ogni forma di costrizione esteriore, per proclamare e sentire intransigente il principio dell’autonomia della ragione e l’interiorità dello spirito, che porta  a formare l’idea di una umanità libera e sviluppata armonicamente con le energie creatrici che ciascun uomo possiede in sé.

Inoltre, nella tua casa famiglia d’arte, il gusto estetico, la filologia della critica, il senso storico della vita e gli studi che sono degni di un uomo libero (studi per i quali si ricerca o si esercita la virtù, e la sapienza e il corpo e lo spirito sono indirizzati a nobili cose rivisitate) si respirano sempre.

Il bello, posto al di sopra del vero e del bene morale, diventa il canone fondamentale  dello spirito umano. Perciò nessun limite è posto alla cultura e all’arte nelle concrete realizzazioni, né dalla trascendenza, né dalla morale, né dalla religione.

E mi ricordi ancora, Tiziana, che sensazione, percezione e idea, quest’ultima in se stessa, è tutto ciò che è presente alla mente come contenuto e oggetto di qualunque atto psichico. Quindi le sensazioni, i ricordi, le immagini, gli atti spirituali, mediante i quali si possono avere dei concetti universali ed astratti, pongono l’accento sopra l’arte come particolare “forma teorica dello spirito” e modo singolare di conoscenza.

Carissima Tiziana, il soffio di AELOHIM ti ha profumata. Il soffio di AELOHIM è la luce, e la luce fu! Da quella prima luce immateriale scaturiscono i sei giorni della creazione, la semenza, il principio, la forma, l’anima, la vita di ogni cosa… la tua vita, le tue opere, la tua musica, i tuoi grandi sentimenti.

Pasiano di Prato 28 maggio 2006                                                 

Giulio Belluz