Lunedì 9 novembre alle 17.00 si inaugura la mostra che vede insieme me, papà e Simone, il mio promogenito, allestita in occasione dell’apertura ufficiale del nuovo reparto di day hospital dell’Azienda sanitaria S.Maria degli Angeli. Papà esporrà una piccola parte della sua produzione di monotipi, Simone gli Olimpi e i totem su tavola, io le topografie e i volti. Ecco alcune riflessioni sulle motivazioni che ci hanno spinto ad accettare la proposta del Lions Club Pordenone Naonis che è il promotore dell’iniziativa:
Introdurre le arti visive in strutture non destinate ad esse come musei o gallerie è un atto coraggioso e forte dal punto di vista emozionale per le valenze che porta con sé. Immagino il malato, il familiare, il visitatore che frequentano un luogo in cui si recano non per scelta e che spesso non conoscono o, al contrario è loro fin troppo familiare: un luogo che è sempre uguale a se stesso o che istintivamente sentono distante e freddo…e lì si trovano davanti colori e forme inaspettate, e non più quelle quotidiane del dolore o del pensiero assillante che lo accompagna… Questi colori e queste forme introducono anche un cambiamento in un tempo che per il malato (e per chi gli sta vicino) è sempre invariabilmente lungo, triste, noioso, sicuramente più lento e difficile da far passare rispetto a quello che scorre fuori, dove la vita incalza e distrae dalle preoccupazioni.
L’arte allora può alleggerire l’animo, può sospendere le angosce, può spingere i pensieri su strade diverse. Poi c’è un secondo aspetto da sottolineare: proprio perché l’ospedale è un luogo in cui si deve andare per necessità, ospitando una manifestazione culturale offre l’occasione anche a chi abitualmente non frequenta gallerie e musei di accostarsi ad un mondo di valori e di messaggi estetici: l’ospedale non solo cura i malati, ma diventa veicolo e promotore di cultura!
Infine l’evento: una famiglia d’arte e tre generazioni di artisti: Mario Pauletto, Tiziana Pauletto e Simone Santilli, rispettivamente padre, nonno e Maestro, figlia e mamma, figlio e nipote. Un legame che non solo è gusto estetico, critica, conoscenza ma anche, come ha scritto nel 2006 Giulio Belluz “educazione etico-spirituale …che consiste nell’opporsi ad ogni forma di costrizione esteriore per proclamare e sentire intransigente il principio dell’autonomia della ragione e l’interiorità dello spirito, che porta a formare l’idea di un’umanità libera e sviluppata armonicamente con le energie creatrici che ciascun uomo possiede in sé.” Le diverse esperienze personali, le idee e le ricerche, gli insegnamenti passano, si incontrano e germinano creazioni nuove nei tre artisti che, ben saldi nelle loro specifiche personalità, amano il confronto e si mettono vicendevolmente in gioco.
Tiziana Pauletto
Ed ora una nostra foto scattata dal fotografo di casa Mario Santilli

Ed ecco il pdf del depliant relativo all’evento