Le chine, circa 50, sono nate a corredo di un ciclo di poesie e racconti di Renato Pauletto, omonimo nel cognome ma non parente, collega e amico, poeta e scrittore portogruarese. Per Renato ho illustrato anche tre racconti brevi, tutti ben piazzati nei concorsi internazionali di Bordano. In questo caso, l’idea era di creare un piccolo libro in bianco e nero sul mondo della bicicletta, accostando amatori e non del ciclo (adulti e bambini), alla biruota attraverso il linguaggio immaginifico, metaforico e analogico della poesia e del racconto breve. Non abbiamo ancora trovato un editore, ma ci piacerebbe… Le chine sono nate sporcando di inchiostro di china nero dei mezzi limoni.
La sella s’impennò
La sella s’impennò,
la ruota anteriore
minacciò di andare da sola,
il fanale disse di sì,
il campanello diede il via,
i freni si fecero largo, la ruota sgommò,
anzi sgasò,
poi disse che
non era questione di odori
ma di seminare coi gas
gli inseguitori!

Pedalò
-Smettiamo di pedalare
tanto l’orizzonte
è sempre lo stesso!
– Guai! Noi siamo il
motore delle onde!

Fatta una curva
Il ciclista che se ne va via
fatta una curva va in galleria
la galleria finisce in un libro
volta la pagina, ed in equilibrio
c’è Coppi che appena lo vede pedala,
fatta una curva una coppia da sola,
una coppia rosa, come il ghepardo,
fatta una curva taglia il traguardo. 