Pietro Barbieri e la sua bella antologica in quel di Villa Napoleon – 18 ottobre 2008

 Pietro era presente alla lezione magistrale su Gino Rossi (dicembre 2007). Allora non lo conoscevo, l’avevo intravisto alla precedente inaugurazione della collettiva a Villa Napoleon di novembre. Forse per caso, ma lo chiamerei fato, si è profilata l’eventualità di presentare il suo lavoro per l’ottobre dell’anno successivo, con le stesse modalità con cui avevo appena finito di parlare di Gino Rossi, artefici e complici della cosa il prof. Dinelli, padrone di casa e il critico Giulio Gasparotti, uomo di poche ma buone parole che ho apprezzato poi in tempi brevi. In sostanza,  il pittore avrebbe goduto nel medesimo momento,  l’inaugurazione dell’antologica, di due presentazioni critiche, quella dell’autorevole Giulio Gasparotti e la mia, ben meno autorevole…   Quando mi fu  proposta,   non  trovai  la cosa subito  così allettante, anche se propostami con garbo e da due eminenti persone, non perché l’artista non fosse interessante o importante (è ben conosciuto come maestro a Mestre, Venezia e non solo), anzi, era anche simpatico… ma un conto è lavorare su qualcuno che da tempo non c’è più, un’altra con una persona in carne ed ossa, che porta con sé la sua storia, che ha lavori sparsi un po’ dappertutto, monti di foto in “accurato” disordine, quaderni interi di ritagli di articoli di giornale da sfogliare, storie da raccontare, critici, amici e parenti da nominare, domande da rivolgerti e via di seguito.

 Che taglio dare al lavoro? Beh, la scelta è caduta sul mettere in luce sia l’uomo che il pittore, creando un filo che legasse il tutto: il filo sono le idee  di Pietro sulla pittura e la sua pittura, perché  lui è dai piedi ai capelli prima pittore e poi il resto. Pietro ha un suo sito, andate a visitarlo, ma non basta, va conosciuto di persona: allegro, generoso, pronto alla risata, ma discreto allo stesso tempo e molto di più. E la sua pittura? Lascio a voi il giudizio (la reputo notevole!) va penetrata, non è cosa da colpo d’occhio, datevi del tempo quando guardate le sue apparenti nebbie e i suoi muri, celano…

 

Ecco alcune diapositive supporto della conferenza:

Gino Rossi, lezioni magistrali a Villa Napoleon – Preganziol (Tv) novembre – dicembre 2007

GINO ROSSI

Storia di un uomo e di un artista:  quando l’arte scivola nella follia?

 

Lezioni magistrali a Villa Napoleon  – Preganziol (Tv) novembre – dicembre 2007

L’occasione di entrare nel mondo e nell’umanità tragica ed allo stesso tempo esaltante  di Gino Rossi, pittore del cambiamento non capito in un ambiente veneto  “fermo” di inizio ‘900,  è venuta grazie ad un’iniziativa della “sprintosa” Associazione Vele Libere di Azzano X.  Nell’organizzare una mostra collettiva presso la dependance adibita a mostre e convegni di Villa Napoleon, nota casa di cura psichiatrica di Preganziol in provincia di Treviso, in collaborazione col  circolo culturale La Scuola di Atene a cui aderisce il primario della clinica, il prof. Dinelli, persona notevole sia dal punto di vista professionale nonché per la sua cultura in campo artistico,  Vele Libere ha voluto completare l’evento con un intervento culturale  attinente al luogo in cui gli artisti esponevano ed ha individuato nel pittore veneto Gino Rossi (egli trascorse buona parte della sua vita nell’ospedale psichiatrico di Treviso) l’oggetto di studio.

Quando mi è stato proposto l’argomento l’ho trovato subito intrigante e devo dire che in seguito mi ha letteralmente assorbito facendomi entrare in un vissuto che non avrei mai lontanamente immaginato! Risultato: una conferenza di circa un’ora, corredata da diapositive in powerpoint. Molte mie convinzioni e stereotipi mentali si sono messi a confronto con la vicenda umana e artistica di Rossi, ma le conclusioni più importanti a cui sono giunta  sono innanzi tutto tre: la grandezza di Gino Rossi è indiscutibile, ma ha avuto la sfortuna, nonostante i suoi viaggi all’estero, di vivere in una zona decentrata rispetto ai grandi movimenti di mercato, in secondo luogo troppe sono le persone che approfittano delle disgrazie altrui, e mi riferisco a chi ha sottratto al povero Rossi lavori su lavori ora veri tesori, infine lo stereotipo che l’artista sia pazzo o che la pazzia generi arte è un assunto non valido: i confini tra arte e pazzia sembrano labili, ma ci sono. L’artista corre spesso sul filo dell’instabilità, ma il suo contatto con la realtà è sempre presente ed egli ne è ben agganciato, il pazzo crea una sua realtà che poco ha  a vedere con il mondo reale.

Ho tenuto due conferenze su Gino Rossi  in Villa Napoleon: la prima per Vele Libere il  24 novembre 2007, la seconda su richiesta del prof. Dinelli il 13 dicembre 2007.

Di seguito alcune diapositive delle conferenze.

 

Suonando coi plettri e …

La musica a plettro è recentemente diventata, oltre che pratica settimanale e frequentazione  dei gruppi di cui sono parte, anche un’occasione di gioco col colore e con le forme:  ho infatti realizzato con i miei collage di cartine e acquarello la copertina del secondo cd dell’orchestra sanvitese; successivamente sono nati una serie di piccoli monotipi monotematici, uno dei quali è stato usato dal gruppo di Codroipo come insegna dell’esemble; anche il quintetto Fondaco Sonoro ne ha uno e il quartetto Ad libitum di Pradamano ha inserito uno dei miei acquarelli nel suo sito. Infine il convegno sul mandolino di Vittorio Veneto tenutosi ad ottobre 2009 me ne ha richiesti tre da utilizzare nei depliant e nei manifesti. Che dire, a volte il gioco si fa serio… ma resta comunque un gioco!

la copertina del secondo cd dell’Orchestra a Plettro sanvitese edito nel 2005

 
 

   Il gruppo Fondaco sonoro: da sinistra a destra il fondatore Mario Santilli, mio marito nonchè appassionato di fotografia e abile restauratore di strumenti a corde,   Christine Teulon, scrittrice e appassionata di storia del mandolino( in particolare svolge ricerche e scrive sul plettro friulano),  Pietro Rinaldi, chitarrista e mandolinista estroso, Roberto Verona, marito di Christine, maestro in  numerosi corsi  di manodolino per ragazzi nell’ambito dei progetti del volontariato friulano, e la sottoscritta. La foto è stata scattata in occasione di una collettiva di 9 donne a Valvasone in occasione della festa della donna nel marzo 2009 organizzata da Felice Arte, un’associazione culturale molto attiva.

sotto la foto  del gruppo:   il piccolo monotipo che fa da sfondo al logo del Fondaco Sonoro su vecchia carta pentagrammata compilata.

       
depliant del convegno di Vittorio Veneto

 

I tre lavori utilizzati per il manifesto e i materiali del convegno di Vittorio Veneto 

i due sopra e sotto  sono piccoli lavori20x20cm. di una serie di 12 realizzati in acquarello e carta acquarellata

 

 Questo è un piccolo monotipo olio su carta 12x12cm.